Cominciare una storia

scrittura-creativa-470x260Di tutti gli argomenti che ruotano attorno alla scrittura, l’incipit è forse uno dei più discussi. Come cominciare una storia con la massima efficacia? Come attrarre il lettore e fare in modo che si accomodi e continui a sfogliare le pagine? Giusto ricorrere alla tecnica (usando insomma qualche tipico espediente da scrittore) o farsi guidare dall’ispirazione del momento? Se diventa difficile rispondere a queste e ad altre domande sul tema al fine di dare suggerimenti per scrivere l’inizio perfetto (ammesso che ne esista uno), la cosa più semplice è prendere come esempio alcuni grandi incipit e analizzare caso per caso, imparando da chi prima di noi è riuscito a lasciare un segno fin dalle prime righe. Una piccola premessa, però: paragonare l’incipit al biglietto da visita dell’autore non è sbagliato, ma non sempre è vero; per libri diversi, infatti, quello stesso autore potrebbe decidere di utilizzare biglietti da visita diversi. Anche se la maggior parte degli scrittori rimane ancorato a uno stile preciso (spesso per esigenze commerciali), ce ne sono alcuni che amano sperimentare, giocando magari sulla scelta delle parole, sulla sintassi, sulla punteggiatura, sull’utilizzo del dialogo e su altri punti. C’è invece chi considera l’incipit come un’esca per il lettore, anche se questa definizione potrebbe rimandare a qualcosa di ingannevole. La definizione che preferisco è quella di Roberto Cotroneo, che nel suo Manuale di scrittura creativa dice «Scrivere un libro vuole dire innanzitutto sedurre il mondo […] L’incipit non è altro che un principio di seduzione».

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